“UN ANNO DA QUI”

Romanzo Poetico

Ci siamo! Finalmente ci siamo!😍
➡️ Da oggi

"UN ANNO DA QUI"
è acquistabile sullo store di #lacaravellaeditrice
E fra qualche giorno sarà disponibile su tutti gli altri store online e, su richiesta, in tutte le librerie d'Italia.
🌸 Marzo è un mese bello, e pure UN ANNO DA QUI📚
Vi abbraccio
Laura🍂



“UN ANNO DA QUI”

Romanzo poetico

Vi ricordate di quel discorso Polaroid e Romanzo poetico, del perché e per come?
➡️ Ecco la bella notizia:
le prime 25 copie del libro saranno in edizione speciale!🤩
📷 Vi dico subito che le copie speciali, in PREORDER, sono tali perché all'interno contengono una stampa fotografica in edizione limitata, numerata e firmata, che richiama una delle 25 immagini che fanno parte del Romanzo poetico.
Colgo l'occasione per ringraziare chi già ha prenotato una copia del libro❤️
📚 Per chi volesse prenotare la propria copia speciale può farlo contattando direttamente me o scrivere alla mail:
laura.manfredini5@gmail.com
Vi abbraccio
Laura🍂

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“UN ANNO DA QUI”

ROMANZO POETICO

✏️ Quando si scrive un libro lo si fa senza pensare a un dopo, in quel momento ci sei solo tu e le parole, e il suo futuro lo custodisci intatto.
Arriva un giorno in cui però le pagine crescono così tanto da diventare mature, come i frutti sugli alberi.
Dicono che non si è mai pronti a lasciar andare le storie, i loro personaggi, ma quella creatura ha ormai spazi dove poter girare.
E proprio come con una creatura al suo primo giorno di scuola davanti al cancello, che le lascio la mano e la regalo al mondo.
🌸 È primavera. Basta misteri.
❤️ È arrivato il momento di buttar fuori le emozioni e presentarvi
 "UN ANNO DA QUI"
#lacaravellaeditrice
PS: nel prossimo post vi dirò cosa c'entrano le Polaroid con il Romanzo poetico.
Vi anticipo che ci sarà un regalo, unico direi, per chi prenota una copia del libro tra le prime 25 stampate.
I più curiosi possono già contattarmi, anche via mail:
laura.manfredini5@gmail.com
Vi abbraccio
Laura🍂

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“UN ANNO DA QUI”

Romanzo poetico

Finalmente c'è qualquadra che cosa... cioè no, aspé... c'è qualcosa che quadra 😵‍💫 Sono talmente emozionata che parlo come Malinconico nei libri di De Silva.
📧 Stamattina, all'alba, Annalisa dalla redazione:
"Laura, ci siamo! La stampa del libro è buona. Aspettiamo l'arrivo delle copie e si va in distribuzione."
Se la primavera mi mozza il respiro, la mia Casa Editrice me lo toglie del tutto.
È solo tempo di attesa...
😅 Nel frattempo, se non reggo all'emozione, si accettano bacinelle d'acqua calda e bicarbonato per fumienti, aerosol alle erbe mediche, grotte di sale anche usate.

Siete pronti? Io quasi, quasi
➡️ PS: la foto potrebbe sembrare deviante (cosa ha a che fare una Polaroid con un Romanzo poetico?) ma, credetemi, non lo è. E presto capirete il perché.


UN’ESTATE DA QUI

(Racconti brevi brevissimi)

Ci sono divani e ci sono divani divani, io sprofondo nel secondo che ha proprio l’odore del non ho voglia di far nulla. Il rombo scassatimpani di un elicottero rasotetti mi sbalza dal torpore, è un attimo, e le mie mani sono già alle prese con lo scarto di un cono gelato.

Mi ritrovo a sorridere, tutta. Un ritornello estivo fa capolino, le labbra farfugliano parole azzeccate alla vaniglia.

Ed è nuovamente sottofondo di cicale e fruscio d’aria tra le foglie, accartocciare di ricordi. Mi rivolgo al presente, ho noccioline insistenti nei denti.

Sul divano divano c’è distanza tra il mio sguardo e il dondolio del mio piede, che segue ritmi tribali vivendosela per conto proprio. Con un morso, l’ultimo, acchiappo la bontà assoluta del cioccolato sciolto nella punta della cialda.

Me ne resta un baffo sulle labbra.

Insistente e scostumata la testa mi impone la domanda, chissà com’è il sapore di un bacio al baffo? Il rombo rompitimpani dell’elicottero rasotetti mi scrolla il pensiero.

Uno spazzolino verde con dentifricio bianco mi attende sul lavabo nel bagno.

UN’ESTATE DA QUI

(Racconti brevi brevissimi)

Dalla radio Messico e nuvole e fa subito estate, qui solo nuvole gonfie ma fa estate lo stesso.

Distesa schiena a terra e braccia larghe le osservo come un film muto degli anni ’20, attendendo la pioggia di parole e di acqua umida.

L’avete mai assaggiata voi una goccia di pioggia? Dentro c’è il sapore delle fontanelle di paese: l’afa del sole che arroventa le pietre, l’umidità del muschio avvinghiato al terriccio, il pizzichio dolciastro della ruggine, la malinconia tenera dei ricordi.

Frritt-Flacc, frritt-flacc… ed è subito un finalmente!

Resto sospesa nelle sensazioni.

Chissà se un giorno sarò in Messico?

UN’ESTATE DA QUI

(Racconti brevi brevissimi)

Tipo, che stai a fa lì? Vieni qui, beviamo un tè freddo alla pesca senza zuccheri che fa pure un po’ bleah.

Un tavolino c’è, le sedie scomode anche, come al bar.

Nel frigo c’è perfino dell’aranciata senza arance, del latte scremato ma parzialmente, mezza bottiglia d’acqua sicuramente sfiatata perché io la bevo solo a temperatura ambiente.

Tutto il resto che conta in questi 33 gradi di tardo pomeriggio è chiuso nella bocca sotto forma di silenzio.

In piccole ali di farfalla si mimetizza il pensiero della distanza, che è metri e fantasie.

Un quarto di bicchiere di tè alla pesca che non sa di niente è diventato buono per inzupparci biscotti al burro.

Il tavolino, al sole, si è assorbito pure le paturnie mie, che ho le gambe di lato il sudore emozionato e il frigo mezzo vuoto di schifezze.

UN’ESTATE DA QUI

(Racconti brevi brevissimi)

A quattro di bastoni capovolto agonizzo sudore sul copriletto bianco ricamato.

C’è discrepanza tra la biancheria della dote sul letto tirata fuori dal baule della nonna, e quella dell’intimo che indosso tirata fuori dai soffi del vento.

Il movimento della tenda carta da zucchero accarezza la pianta dei piedi, il movimento delle ciocche biondastre dei capelli solletica le spalle color luna piena.

Con l’orecchio schiacciato al materasso ascolto come in una conchiglia il falso rumore del mare, e pure quello vero dello scorrere del mio sangue.

Un peluche a forma di cane mi guarda fisso dal comò, un cane a forma di peluche mi guarda fisso dal pavimento.

Mi sento osservata, sono le quattro passate e ho bisogno urgente di caffè non amaro.

Capovolgo il quattro di bastoni e metto a nudo un nuovo gioco.

UN’ESTATE DA QUI

(Racconti brevi brevissimi)

Stendo panni che si asciugano al vento delle parole, stendo parole che gocciolando bagnano vestiti.

Una barchetta a strisce azzurre e rosse scolorita dalle nuvole naviga gioia a tratti in un tempo appassito dai guai.

Sul balcone foglie di menta giocano a carezze con aghi di cactus, valuto caute prospettive.

Slego lacci nodi tensioni.

Metto un post-it e continuo a navigare.

UN’ESTATE DA QUI

(Racconti brevi brevissimi)

L’incipit è da sud, lungo percorsi paralleli e ben delineati.

A piccoli passi lenti si godono costellazioni di stelle, insenature incantate, distrazioni da inciampo.

In lontananza una collinetta di lavanda racchiude sospiri, ci si riposa assopiti nel suo profumo e calore.

Un bivio misterioso accompagna la vista, che si fa unica all’arrivo di montagne nascoste ed orgogliose.

Non c’è fatica, non c’è inganno, né costrizione.

Un piccolo pozzo disseta l’arsura, come oasi nel deserto; c’è attaccata la vita.

Metà sentiero è degli Dei, l’altra metà della natura contadina che ha seminato alberi di pero.

Ancora un passaggio, più stretto sensibile sublime.

Per giungere infine alla visione del tutto, che ha occhi pieni e labbra da baciare.

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