UN’ESTATE DA QUI

(Racconti brevi brevissimi)

Tipo, che stai a fa lì? Vieni qui, beviamo un tè freddo alla pesca senza zuccheri che fa pure un po’ bleah.

Un tavolino c’è, le sedie scomode anche, come al bar.

Nel frigo c’è perfino dell’aranciata senza arance, del latte scremato ma parzialmente, mezza bottiglia d’acqua sicuramente sfiatata perché io la bevo solo a temperatura ambiente.

Tutto il resto che conta in questi 33 gradi di tardo pomeriggio è chiuso nella bocca sotto forma di silenzio.

In piccole ali di farfalla si mimetizza il pensiero della distanza, che è metri e fantasie.

Un quarto di bicchiere di tè alla pesca che non sa di niente è diventato buono per inzupparci biscotti al burro.

Il tavolino, al sole, si è assorbito pure le paturnie mie, che ho le gambe di lato il sudore emozionato e il frigo mezzo vuoto di schifezze.

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