(Racconti brevi brevissimi
)
Sulla mia pelle bianca sere d’estate girano intorno come pianeti.
Pale di ventilatore al soffitto, ho preso una stanza calda che sa di far west.
Duelli di corpi infervoriti dal tempo risuonano in una atmosfera liquorosa e secca. Mi pizzica la lingua, ho voglia di rum e cioccolato.
Nella stanza afosa si alza polvere ad ogni colpo di reni. E molle smollate lenzuola usate sudore e umori. Dal soffitto scricchiolii di legno vecchio, dalla porta fischi di vento. Melodie di boschi solitari.
In un angolo un piccolo tavolo due sedie impolverate un cesto di frutta e fili di luce.
Il sapore della zuppa ormai fredda ha i colori dell’autunno, il sapore dei baci, invece, ha il colore degli occhi tuoi che ancora non so.
Pale di ventilatore al soffitto, ho lasciato la stanza calda che non sa più di far west.
Sulla mia pelle arrossata sere d’estate girano intorno come pianeti.
È un bussare alla luna e vieni ad aprirmi tu.